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| | Il mais è una robusta graminacea appartenente alla famiglia delle Poaceae, secondo la tradizione Maya il mais, il cui nome scientifico è Zea Mays, è la pianta che ha dato origine al primo uomo.
È infatti una miniera di elementi utili per il nostro organismo.
Si pensa che la coltivazione nelle nostre zone sia iniziata verso la fine del 1600.
L'Ossola ha conosciuto negli ultimi due secoli uno sviluppo industriale abnorme per una zona montana, dovuto principalmente all’abbondanza di energia elettrica prodotta dalle centrali, che ha favorito l’insediamento dell’industria chimica e siderurgica, per effetto di questo fenomeno le aree agricole sono andate via via in disuso, oppure sono finite come zone di produzione esclusiva di foraggi escludendo dalla tavola tradizionale la biodiversità prodotta dal territorio.
Dal 2013 sulla piana del Toce, più precisamente nella campagna di Beura Cardezza si è
tornati a coltivare su grossi appezzamenti due varietà di mais per produrre la “Polenta di Beura”
In primavera i campi vengono concimati con concime organico proveniente dalle stalle ossolane, successivamente vengono arati, livellati e infine si esegue la semina, vista la grandezza degli appezzamenti tutte le operazioni vengono effettuate da mezzi meccanici.
Nel tardo autunno si esegue il raccolto con una trebbiatrice e la granella raccolta viene essiccata portandola al 14% di umidità per una conservazione ottimale.
Grazie a questo cereale e all'impegno di aziende nel settore agroalimentare l'Ossola ha saputo dimostrare di poter realizzare prodotti di qualità come farina di polenta, prodotti di pasticceria e birra.
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